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At the same time, Martini's artistic aspirations go beyond physiognomic resemblance and the representation of a character's state of mind to create a universal image, which the artist achieves here both through the classical half-bust format used in Etruscan, Roman, and Renaissance art and through the generalisation of facial features and a light touch of linear purism in the representation of details and drapery. A unique example of balancing the two opposite poles that characterise the portrait genre: individualisation and typologisation. The Nena, from its first exhibition, immediately attracted the attention of the public and critics and was considered an astonishing example of the combination of the universal and the realistic in sculpture, to the point of becoming one of the most intense portraits in Martini's artistic research.
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Francesco Laurana, Portrait of Eleanor of Aragon, Galleria Regionale della Sicilia, Palazzo Abatellis, Palermo
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Andrea Della Robbia, Ritratto di fanciulla, 1465-70, Museo Nazionale del Bargello, Firenze
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Terracotta statue of a young woman (Etruscan art), Late 4th–early 3rd century B.C., The Metropolitan Museum of Art, NY
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Sarcophagus of the Spouses , National Etruscan Museum, Rome
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Intorno al 1930 Arturo Martini (1889 - 1947) crea La Nena, il ritratto della figlia Maria Antonietta, e con questa opera si riaccende l'interesse dell’artista verso il tema del busto. Riprendendo un discorso cominciato negli anni venti, l'autore in questa occasione lo interpreta in un modo completamente diverso; l'universalità dell'immagine classicheggiante è completata da vivaci tratti realistici, le linee rigorose e chiare sono sostituite dalla superficie vibrante della terracotta. La scultura è stata eseguita in piccola serie di circa una decina di esemplari, alcuni ritoccati sulla creta fresca, un materiale ideale per trasmettere il movimento catturato nel ritratto e per rivelare il processo creativo dello scultore. Una caratteristica speciale di questa scultura è che è fatta di terracotta refrattaria, materiale che ha una temperatura di cottura più alta e permette una modellazione più precisa e netta. Martini chiama la scultura "Fanciulla in viaggio"; la figlia di nove anni dell'artista è raffigurata sul treno in partenza per il collegio, pensierosa e leggermente malinconica, con le braccia dolcemente incrociate, i lineamenti delicati e lo sguardo sfuggente. La scultura è caratterizzata dalla qualità pittorica, la sensualità della materia e soprattutto lo psicologismo, concetti che hanno un grande valore nei casi di ritratti come questo, i così detti anche “ritratti d'affezione”, dove l’opera cattura e conserva l'immagine delle persone amate dall'artista. Nello stesso tempo, le ambizioni artistiche di Martini vanno oltre la somiglianza fisionomica e la rappresentazione dello stato d'animo di un personaggio, per creare un'immagine universale, che l'artista raggiunge qui sia attraverso il formato classico di mezzo busto utilizzato nell'arte etrusca, romana e rinascimentale sia attraverso la generalizzazione dei tratti del viso e un leggero tocco di purismo lineare nella rappresentazione di dettagli e panneggi. Un esempio unico di bilanciamento tra i due poli opposti che caratterizzano il genere del ritratto: la individualizzazione e la tipizzazione. La Nena, sin dalla sua prima esposizione, attira subito l'attenzione del pubblico e della critica ed è considerata un esempio sorprendente della combinazione dell'universale e del realistico in scultura, tanto da diventare uno dei ritratti più intensi della ricerca artistica martiniana.
Arturo Martini, Nena, 1930 ca.
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