Max Ernst Ci-fût une hirondelle, 1927

3 - 26 October 2022
  • Max Ernst
    Ci-fût une hirondelle, 1927
    Signed lower left
    Oil on plaster
    21 x 23 cm
  • Made in 1927, Ci-fût une hirondelle belongs to one of the most creative periods in Max Ernst's oeuvre, characterised by...

    Max Ernst in Singapur, August, 1924

    Private collection, Bonn.

     
     


    Made in 1927, Ci-fût une hirondelle belongs to one of the most creative periods in Max Ernst's oeuvre, characterised by a constant flow of technical experimentation and invention. It was during these years that the artist established his personal mythology, his visual universe of themes and images that would become central to his entire career. 

    André Breton's Surrealist Manifest (1924) proclaimed 'pure psychic automatism' as the artistic ideal, emphasising the inspiration derived from the random juxtaposition of forms and the fortuitous use of materials. Max Ernst, influenced by Breton's ideas in 1924, developed  different art techniques during this period. 

    The plaster relief Ci-fût une hirondelle (Here was a swallow) was produced as part of an edition of twelve. In the eleventh issue of the magazine La Révolution surréaliste (The Surrealist revolution), published on 15 March 1928, it was advertised for sale as a “Surrealist edition”. In the still-damp material Ernst printed a predetermined arrangement of curved shapes, creating concave depressions and convex elevations emerged. He then painted each plaster relief individually. He outlines the silhouettes of bodies, beaks, and wings, adding colourful heads to illustrate a family of birds".

    -  Jürgen Pech

     

     


     

  • Realizzato nel 1927, Ci-fût une hirondelle appartiene a uno dei periodi più creativi dell'opera di Max Ernst, caratterizzato da un...

     

     


      

    Realizzato nel 1927, Ci-fût une hirondelle appartiene a uno dei periodi più creativi dell'opera di Max Ernst, caratterizzato da un flusso costante di sperimentazioni tecniche e invenzioni. È in questi anni che l'artista stabilisce la sua mitologia personale, il suo universo visivo di temi e immagini che diventerà centrale per tutta la sua carriera.

    Il Manifesto surrealista di André Breton (1924) proclama l'"automatismo psichico puro" come ideale artistico, sottolineando l'ispirazione derivante dall'accostamento casuale delle forme e dall'uso fortuito dei materiali. Max Ernst, influenzato dalle idee di Breton nel 1924, sviluppò in questo periodo diverse tecniche artistiche.

    "Il rilievo in gesso Ci-fût une hirondelle (Ecco una rondine) fu prodotto in un'edizione di dodici esemplari. Nell'undicesimo numero della rivista La Révolution surréaliste (La rivoluzione surrealista), pubblicato il 15 marzo 1928, viene pubblicizzato come "edizione surrealista". Nel materiale ancora umido Ernst stampò una disposizione predeterminata di forme curve, facendo emergere depressioni concave e rialzi convessi. Dipinge poi ogni rilievo in gesso singolarmente. Delinea le sagome dei corpi, dei becchi e delle ali, aggiungendo teste colorate per illustrare una famiglia di uccelli".

     - Jürgen Pech